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Fico d'India
Data
2022
Tecnica
Sbalzo-pigmenti micacei-resina
Chi è stato in Sardegna, conosce bene i suoi colori, i profumi, le sfumature del mare e, certamente, non potrà dimenticare il verde sgargiante delle tante piante di fico, cariche di frutti coloratissimi o di delicatissimi fiori che abbelliscono questa magnifica terra, nel periodo estivo.
La raccolta di questi frutti, a Settembre, era un lavoro per le donne, un momento divertente quanto potenzialmente pericoloso: bastava una piccola folata di vento( tutti sappiamo quanto vento ci sia in Sardegna!!) che la giornata diventava un incubo e il proprio corpo si ricoprisse di una miriade di spine.. quanta fatica per un frutto che poi a me , sinceramente, non piace nemmeno!
Il metodo di raccolta con "sa cannuga" è quello più antico, che ci insegnavano i nonni.
Serviva quindi una bella e robusta canna, specialmente lunga per ovviare alla nostra proverbiale "altezza", alla cui sommità si incidono tre tagli, che vengono fermati all'interno, con un sasso o del sughero, e all'esterno con del filo di ferro.
In questo modo si aveva una sorta di vera e propria mano artificiale per proteggersi dalle spine, facendo ruotare il bastone su se stesso il frutto si stacca dalla pala e rimane intrappolato e fermo.
La tradizione vuole che la raccolta di questi frutti venisse fatta subito dopo i temporali di fine estate, in modo tale che la pioggia eliminasse gran parte delle spine.
Il mio compito era quello di realizzare un mazzolino di ramoscelli, solitamente di lentisco, per spazzolare ulteriormente i frutti adagiati sull'erba e ridurre sempre più le temibili spine invisibili!
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Dimensioni
35x35 cm